L’8 gennaio 2018 alle 5:03 del mattino sei nato tu, Francesco. Sei stato tra le mie braccia un solo minuto, poi l’ostetrica ti ha preso da me.
Il tuo papà ti ha seguito sino al nido, ma il dottore gli ha chiuso la porta in faccia.
Io lo vedevo fare avanti e indietro da me a te e da te a me, ma non capivo sentivo solo le sue parole “Perché non lo sento piangere?” le avrà ripetute 10 volte, sino a quando non lo vedo e sento”Ora piange stai tranquilla”
Passata all’incirca un’ora mi comunicano che un’ambulanza è venuta a prenderti per portarti all’ospedale infantile per controlli, così incrocio il tuo sguardo per la prima volta dall’incubatrice. Ti saluto, e ti dico “Amore stai tranquillo, tra qualche ora staremo insieme” . Nel frattempo il tuo papà ti segue e ti raggiunge all’infantile.
Rientro in camera, faccio la mia colazione, dopo qualche ora pranzo e cerco di riposarmi convinta che dopo qualche ora di avrei rivisto, ci saremo guardati negli occhi e ti saresti attaccato al mio seno.
Ma… erano alle 13:30 il tuo papà mi chiama e mi dice che sei nato con una rara malformazione all’esofago è che ti devo operare. Il mondo si è messo in pausa per lunghi attimi. Tu piccolo così un’operazione?
Già sei nato con questa malformazione che si chiama atresia esofagea, ti dovevano operare d’urgenza altrimenti non avresti potuto mangiare.
Così inizio a chiedermi… ma così facendo quando mi verrà il latte… se Francesco non si attacca al mio seno dovrò crescerlo con il latte artificiale….
Ero nel mio letto d’ospedale, alle 14 circa arriva mia sorella. Le do la triste notizia… ci facciamo il nostro pianto e dopo qualche lacrima lei scompare… per riapparire dopo qualche minuto con un’ostetrica e il tiralatte. Mi da piccole ma decise istruzione: “Allora adesso dobbiamo fare in modo che ti arrivi il latte, quindi ogni 3 ore tu ti attacco a questo e fai mezz’ora di tiralatte in modo da stimolare il seno, così ti arriva il latte, capito?”. Così mentre aspettavo tue notizie e speravo di essere dimessa al più presto ho iniziato a stimolare il se non con il tiralatte.
Il 10/01 vengo dimessa, vado a casa e mia sorella mi porta il suo tiralatte… inizia ad arrivare il colostro… e dopo qualche giorno arriva la montata lattea.
Ecco Francesco la mamma è riuscita a fare quello che voleva per te. Sei stato la mia forza giornaliera per non farmi abbattere e far arrivare il latte per te. Piccolo problema, ma quando potrò portarti il mio latte? Chissà se quando sarai libero da tutti quei tubi riuscirai ad attaccarti al mio seno?
Passano I giorni e continuò a mettere nel congelatore vasetti su vasetti di latte… finalmente iniziano a dartelo tramite sondino… inizi a prenderlo e a digerirlo… C’è voluto più del previsto, ma il 26 gennaio abbiamo passato le nostra prima notte insieme. Mamma ha dormito poco per l’emozione di vederti tutto il tempo, di coccolarti e osservarti dormire, poterti toccare e cambiare il pannolino.
L’indomani si inizia, latte di mamma un po’ dal biberon e un po’ dal sondino, ci dobbiamo esercitare con la suzione. Arriva lunedì, un lunedì che non dimenticherò mai!
Quella mattina passano a fare il solito giro di controllo I medici, il primario mi dice “Signora se lei ha il latte lo può anche attaccare al seno”….. “DAVVERO?!?”ė la mia risposta
Così alle 17:45 provo ad attaccarti e…. il nostro allattamento è ufficialmente partito, ti sei attaccato al seno come se fosse una cosa che fai da sempre. Così mamma ti fa di nuovo la notte. Arriva la mattina, erano le 6:30 quando mentre ti attaccavi al seno si sfila dal naso il sondino…
“E ora? Mica glielo metteranno di nuovo?” Chiamo l’infermiera premendo il pulsante, lei arriva, stacca la pompa siringa, e mi dice “Sta mangiando dalla tetta, giusto? Bene continui così” ed esce
Nel frattempo arriva il tuo papà, e attendiamo che qualcuno ci dica qualcosa sul da farsi.
Ore 9, solito giro dei dottori. “Signora il bambino si attacca al seno, quindi un po’ dalla seno e un po’ dal biberon… faccia la doppia pesata e stia tranquilla, non lo rimettiamo più il sondino”
EVVIVAAAAA, quindi tetta, biberon… solo FINALMENTE NOI senza infermieri che ogni 3 ore vengono a darti da mangiare e rompere la nostra intimità! Ore 16:30 passano di nuovo a controllo “Dunque il bambino ha perso da solo il sondino, mangia al seno… ma credo che domani potete anche andare a casa”
I medici escono dalla stanza, mio marito e io ci guardiamo “HANNO DETTO CASA?!?!”
E così è stato, l’indomani siamo usciti dall’ospedale e abbiamo cominciato la NOSTRA VITA tra le mura di casa.
Oggi sono 8 mesi di allattamento esclusivo, svezzamento iniziato, ma tu lei la cerchi sempre, è lei che ti consola e ti fa addormentare in ogni occasione e che ci tiene uniti, che ci lega in modo particolare è che ogni volta ci regala sorrisi e sguardi che solo NOI conosciamo
Ti amo vita mia
Il tuo papà ti ha seguito sino al nido, ma il dottore gli ha chiuso la porta in faccia.
Io lo vedevo fare avanti e indietro da me a te e da te a me, ma non capivo sentivo solo le sue parole “Perché non lo sento piangere?” le avrà ripetute 10 volte, sino a quando non lo vedo e sento”Ora piange stai tranquilla”
Passata all’incirca un’ora mi comunicano che un’ambulanza è venuta a prenderti per portarti all’ospedale infantile per controlli, così incrocio il tuo sguardo per la prima volta dall’incubatrice. Ti saluto, e ti dico “Amore stai tranquillo, tra qualche ora staremo insieme” . Nel frattempo il tuo papà ti segue e ti raggiunge all’infantile.
Rientro in camera, faccio la mia colazione, dopo qualche ora pranzo e cerco di riposarmi convinta che dopo qualche ora di avrei rivisto, ci saremo guardati negli occhi e ti saresti attaccato al mio seno.
Ma… erano alle 13:30 il tuo papà mi chiama e mi dice che sei nato con una rara malformazione all’esofago è che ti devo operare. Il mondo si è messo in pausa per lunghi attimi. Tu piccolo così un’operazione?
Già sei nato con questa malformazione che si chiama atresia esofagea, ti dovevano operare d’urgenza altrimenti non avresti potuto mangiare.
Così inizio a chiedermi… ma così facendo quando mi verrà il latte… se Francesco non si attacca al mio seno dovrò crescerlo con il latte artificiale….
Ero nel mio letto d’ospedale, alle 14 circa arriva mia sorella. Le do la triste notizia… ci facciamo il nostro pianto e dopo qualche lacrima lei scompare… per riapparire dopo qualche minuto con un’ostetrica e il tiralatte. Mi da piccole ma decise istruzione: “Allora adesso dobbiamo fare in modo che ti arrivi il latte, quindi ogni 3 ore tu ti attacco a questo e fai mezz’ora di tiralatte in modo da stimolare il seno, così ti arriva il latte, capito?”. Così mentre aspettavo tue notizie e speravo di essere dimessa al più presto ho iniziato a stimolare il se non con il tiralatte.
Il 10/01 vengo dimessa, vado a casa e mia sorella mi porta il suo tiralatte… inizia ad arrivare il colostro… e dopo qualche giorno arriva la montata lattea.
Ecco Francesco la mamma è riuscita a fare quello che voleva per te. Sei stato la mia forza giornaliera per non farmi abbattere e far arrivare il latte per te. Piccolo problema, ma quando potrò portarti il mio latte? Chissà se quando sarai libero da tutti quei tubi riuscirai ad attaccarti al mio seno?
Passano I giorni e continuò a mettere nel congelatore vasetti su vasetti di latte… finalmente iniziano a dartelo tramite sondino… inizi a prenderlo e a digerirlo… C’è voluto più del previsto, ma il 26 gennaio abbiamo passato le nostra prima notte insieme. Mamma ha dormito poco per l’emozione di vederti tutto il tempo, di coccolarti e osservarti dormire, poterti toccare e cambiare il pannolino.
L’indomani si inizia, latte di mamma un po’ dal biberon e un po’ dal sondino, ci dobbiamo esercitare con la suzione. Arriva lunedì, un lunedì che non dimenticherò mai!
Quella mattina passano a fare il solito giro di controllo I medici, il primario mi dice “Signora se lei ha il latte lo può anche attaccare al seno”….. “DAVVERO?!?”ė la mia risposta
Così alle 17:45 provo ad attaccarti e…. il nostro allattamento è ufficialmente partito, ti sei attaccato al seno come se fosse una cosa che fai da sempre. Così mamma ti fa di nuovo la notte. Arriva la mattina, erano le 6:30 quando mentre ti attaccavi al seno si sfila dal naso il sondino…
“E ora? Mica glielo metteranno di nuovo?” Chiamo l’infermiera premendo il pulsante, lei arriva, stacca la pompa siringa, e mi dice “Sta mangiando dalla tetta, giusto? Bene continui così” ed esce
Nel frattempo arriva il tuo papà, e attendiamo che qualcuno ci dica qualcosa sul da farsi.
Ore 9, solito giro dei dottori. “Signora il bambino si attacca al seno, quindi un po’ dalla seno e un po’ dal biberon… faccia la doppia pesata e stia tranquilla, non lo rimettiamo più il sondino”
EVVIVAAAAA, quindi tetta, biberon… solo FINALMENTE NOI senza infermieri che ogni 3 ore vengono a darti da mangiare e rompere la nostra intimità! Ore 16:30 passano di nuovo a controllo “Dunque il bambino ha perso da solo il sondino, mangia al seno… ma credo che domani potete anche andare a casa”
I medici escono dalla stanza, mio marito e io ci guardiamo “HANNO DETTO CASA?!?!”
E così è stato, l’indomani siamo usciti dall’ospedale e abbiamo cominciato la NOSTRA VITA tra le mura di casa.
Oggi sono 8 mesi di allattamento esclusivo, svezzamento iniziato, ma tu lei la cerchi sempre, è lei che ti consola e ti fa addormentare in ogni occasione e che ci tiene uniti, che ci lega in modo particolare è che ogni volta ci regala sorrisi e sguardi che solo NOI conosciamo
Ti amo vita mia
L’atresia esofagea non mi era stata diagnosticata è mai si vedrà in nessuna ecografia. L’unico modo per vederla è un’ecografia in 4D, prepararsi all’evento programmando un cesareo… I bambini nati con questa malformazione sono dei piccoli grandi guerrieri, che lottano ogni ora è giorno per tornare a casa con la loro famiglia.