
L’allattamento è il primo svezzamento. Può sembrare un bizzarro controsenso. E invece no. Perché durante l’allattamento avviene la prima presentazione del cibo al nostro bambino. Da ciò ne deriva l’importanza di alimentarsi in maniera corretta affinchè il nostro stile alimentare sia di nutrimento per i nostri figli. E quindi, a quale stile alimentare ispirarsi? Sicuramente alla dieta Mediterranea, quella vera, tipica delle popolazioni che vivevano nelle zone del mar Mediterraneo, prima della seconda guerra mondiale, da non confondere con la dieta occidentale, caratterizzata da abbondanza di zuccheri semplici, carboidrati raffinati, e da povertà di fibre, vitamine e sali minerali.
Evitiamo le bibite gasate e zuccherate, che apportano solamente calorie vuote, ovvero prive di nutrienti, per di più liquide, le peggiori. Andiamo quindi alla ricerca delle fibre, non solo nei cereali integrali ma anche nei legumi, che sono anche un’ottima fonte di proteine vegetali, ed alternativa alle proteine animali.
Le fibre sono presenti anche in frutta e verdura, di cui si consiglia un consumo quotidiano, più volte al giorno, cercando di variare il più possibile nella tipologia, e badando sempre alla stagionalità degli alimenti. Quali fonti proteiche, oltre ai legumi, sono da prediligere pesce, uova e formaggi, limitando le carni ad alcune occasioni nella settimana.
Sulla carne il discorso è piuttosto lungo. Viene spesso demonizzata, ma a volte ingiustamente, poiché non viene fatta distinzione di qualità: un wurstel ha un impatto sulla salute molto diverso da una porzione di carne proveniente da un animale alimentato in maniera naturale.
Tra i pesci si consiglia di consumare almeno 1 volta a settimana pesce azzurro di taglia piccola, ovvero alici, acciughe, sardine, pesce autoctono del mar mediterraneo, che, oltre ad essere meno soggetto ad inquinamento da metalli pesanti, è ricco di acidi grassi della serie omega 3, di cui è stato abbondantemente dimostrato l’effetto neuro protettivo sia per la mamma sia per il bambino.
Terzo macronutriente (i primi due erano carboidrati e proteine) di fondamentale importanza è rappresentato dai grassi, che devono essere opportunamente scelti: olio extra vergine di oliva,olive, avocado, frutta secca a guscio e semi. Quindi come comporre il nostro pasto? Abbiamo finora parlato di qualità, ma anche le quantità sono importanti al fine di bilanciare correttamente i nutrienti. E per non sbagliare, e soprattutto per non stressarci con calcoli e grammature, ispiriamoci al piatto della salute e dividiamo il nostro piatto da portata in due metà, una delle quali sarà prevalentemente occupata dalle verdure, con uno spazio anche per una porzione di frutta. L’altra metà, invece, verrà suddivisa in 2 quadranti, di cui uno sarà occupato da una fonte di carboidrati complessi, e l’altro da una fonte proteica, Come condimento useremo olio extra vergine d’oliva, a crudo, e potremo aggiungere al nostro piatto delle olive, o un pezzo di avocado, o una piccola porzione di frutta secca o semi.Qualche esempio? Insalata di farro con pomodorini, rucola, tonno fresco cotto alla piastra e tagliato a dadini e pinoli, oppure minestrone di verdure con cereali misti (farro, riso, orzo) e legumi, oppure pasta di grano saraceno con pomodori, melanzane e sarde. La mamma che allatta avrà bisogno di una quota calorica aggiuntiva, che varia in base alla produzione di latte ed al peso acquisito in gravidanza, e che potrà essere sfruttata per la preparazione di spuntini nutrienti e gustosi, come una fetta di pane di segale con olio e pomodoro, oppure, per chi ama i sapori esotici, con un cucchiaio di guacamole casalingo, oppure una macedonia di frutta fresca, secca e qualche dattero, per soddisfare anche i palati più golosi.