2 ANNI DI LATTE, “TITTA” E AMORE

la prima poppata…

Ho sempre pensato che avrei allattato poco. Non so perchè..forse perché avevo l’esempio di mia madre e di mia sorella che a stento erano arrivate alla soglia dei tre mesi..forse perchè non mi ero mai posta davvero la domanda..forse perchè non sapevo cosa volesse dire allattare…forse perchè pensavo che al di là del nutrimento non ci fosse null’altro..forse perché io stessa ero cresciuta a solo latte artificiale …e sicuramente perchè prima di essere mamma dici un sacco di cose che “sicuramente farai o non farai mai” e invece poi il tuo istinto ti porta ad infrangere tutti i tuoi schemi e i tuoi preconcetti.

L’inizio sicuramente non è stato dei migliori e pensavo che non sarei nemmeno arrivata ad un mese. Durante tutta la gravidanza ho sognato l’attimo in cui avrei potuto stringere forte tra le mie braccia il piccolo Federico..immaginavo il momento in cui stanca ed esausta per il travaglio e il parto avrei respirato il suo odore e mi sarei dimenticata di tutta la fatica attaccandolo al mio seno.

E invece a meno di un mese dalla data prevista per il parto.. sorpresa!!..era podalico!

Programmato il parto cesareo, purtroppo, si infrangeva il film mentale che mi ero fatta..un’occhiata veloce appena uscito dal mio grembo e poi lo avrei rivisto solo dopo circa un’ora nella mia camera già lavato e vestito.

Ma quello che non sapevo è che l’emozione sarebbe stata comunque immensa..le sue manine minuscole, i suoi tanti capelli, i suoi occhietti semi chiusi  e il suo profumo..mi hanno rapita e mi hanno fatto innamorare come mai avrei pensato fosse possibile.. perdutamente… talmente tanta la gioia e l’emozione che poco mi importava se la ferita “tirava”..se faticavo a girarmi nel letto..LUI ERA LI CON ME.

Federico ha subito voluto attaccarsi al seno..ma, a causa del parto cesareo, la montata lattea tardava ad arrivare, il suo peso calava ed io iniziavo a farmi mille paranoie. (nota di Monica Bielli : è raro che la montata lattea tardi dopo il cesareo ma ad alcune donne succede )

Sarà giusto l’attacco? Mangerà troppo poco? Il mio latte sarà nutriente? Il mio bimbo starà bene?

Cercavo negli altri delle risposte: volevo una “formula matematica”, il consiglio giusto da seguire e avevo riscontri differenti….ognuno mi raccontava una sua esperienza..ognuno mi diceva una cosa diversa..e non sapevo più come comportarmi.

Nel frattempo ero stata dimessa..un grande sollievo arrivare nella mia casetta, il mio nido..ma gli ormoni impazziti e le ragadi ai capezzoli non mi davano tregua..e la paura di sbagliare era davvero molta.

Normalmente sono una persona abbastanza sicura…ma lui era piccolo, indifeso e fragile ed io NON potevo permettermi di sbagliare o fargli del male e ciò mi rendeva ansiosa ed agitata e continuavo a confrontarmi con questa e quella persona (non tutti ben informati sul tema).

La bilancia era diventata un’ossessione, il fatto di non avere una misurazione certa di quanto e come avesse mangiato mi faceva venire mille dubbi.

Poi, però, sul mio cammino ho incontrato qualcuno che mi ha illuminato (grazie Monica!) e mi ha fatto capire che l’allattamento a richiesta era proprio questo: non c’erano schemi, orari, curve di crescita perfettamente uguali per tutti i bambini, le misurazioni contavano ma contava di più osservare il proprio bambino..l’allattamento era CIBO e AMORE..un rapporto unico e speciale che si creava tra madre e figlio.

Finalmente avevo capito dovevo solo affidarmi un pò di più al mio istinto di mamma.. e da lì è stato tutto naturale ed estremamente gratificante.

Sicuramente un grosso appoggio è stato mio marito. Lui mi ha sempre supportato e “sopportato” e forse, anche per questo, oggi lo amo un po’ di più! Proprio lui mi ha detto diverse volte che non sa come io abbia fatto..che ammira la costanza, la pazienza e la sopportazione che ho avuto e dice sempre che lui non avrebbe mai potuto farlo ma… lui non ha visto ciò che vedevo io: ogni dolore per i mille ingorghi, ogni preoccupazione per il peso che stentava ad aumentare, ogni giornata passata quasi interamente sul divano con lui attaccato al mio seno, ogni ragade, ogni risveglio notturno era ricompensato da ciò che solo io potevo vedere in quel preciso istante..il suo sguardo beato e appagato non solo dal latte ma dall’amore.

Quel cercarmi sempre e comunque, quel riconoscermi tra tutti, quella necessità di vicinanza reciproca, quelle piccole manine che scoprono, accarezzano e coccolano, quel rigagnolo di latte che usciva dalla bocca schiusa, quel sognare di poppare anche nel sonno profondo.

Quanti meravigliosi momenti!

Spesso durante la poppata lo guardavo e mi tornava in mente il ritornello di una canzone che da ragazzina avevo ascoltato mille volte: “Non c’è niente al mondo che valga un secondo vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo, un tuo movimento..perché niente al mondo mi ha mai dato tanto da emozionarmi come quando siamo noi nient’altro che noi. Potrei perdermi guardandoti mentre stai dormendo con il tuo corpo che muovendoti sembra stia cercando anche nel sonno di avvicinarsi a me quasi fosse impossibile per te sentire altro che noi, nient’altro che noi ” …ed ERA PROPRIO COSÌ!

Purtroppo sono stata sul punto di smettere diverse volte, a causa dei dolori alla schiena dovuti ad una voluminosa ernia del disco ma non ero pronta a privarci di questa coccola..perchè sì, nonostante la fatica e talvolta il sonno arretrato, era ancora un piacere ed una coccola per entrambi.

E ringrazio davvero Monica Bielli che, insieme a Carla Boidi, mi ha fatto capire che potevo curarmi senza rinunciare all’allattamento..GRAZIE DI CUORE.

Non avrei mai pensato di allattare a lungo..ma l’ho fatto..sono arrivata alla soglia dei due anni e rifarei ogni singola cosa di cui: sono orgogliosa del nostro percorso!

Prima o poi, però, il momento per smettere arriva per tutti..per scelta della mamma, per scelta del bambino che matura o, come nel mio caso, per scelta imposta da altri motivi (di salute).

Pochi giorni fa mi sono ritrovata ad aver dato per l’ultima volta il seno al mio bambino e sono malinconica perchè si chiude un capitolo importante..anzi un capitolo indelebile che resterà per sempre impresso nel mio cuore e nella mia mente.

Al tempo stesso, però, sono fiera di mio figlio di come ha accettato la cosa, di come ha capito la mia necessità… ho parlato con lui con sincerità e lui mi ha ricambiato addormentandosi vicino a me senza chiedere null’altro (spero continui!!!!)

Mi auguro, dunque, si aprirà un nuovo capitolo altrettanto felice, intenso e carico d’amore e sono estremamente grata per ogni momento di questi due splendidi anni di LATTE, “TITTA” (come la chiama il mio bimbo) e AMORE!!!

 

…e l’ultima…
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